Ricordando GIANNI RODARI ... a 30 anni dalla sua morte

Gianni Rodari con i bambini di una scuola
Gianni Rodari con i bambini di una scuola


La nostra scuola è intitolata allo scrittore per l'infanzia Gianni Rodari.
Gianni Rodari è nato a Omegna (Novara) nel 1920, è stato insegnante elementare, poi giornalista.

Ha cominciato a scrivere per i bambini su un quotidiano, per una rubrica domenicale, e quasi per caso si è trovato ad avere un intero libretto di filastrocche. Poi si è dedicato più intensamente alla letteratura infantile, rifacendo per suo conto studi di pedagogia, didattica, psicologia: scrivendo parte sempre da una immagine della fantasia, ma ritiene che una buona preparazione culturale sia necessaria perché la fantasia risulti nutrita di realtà, di idee e l'avventura risulti - non per programma, ma per forza di cose - educativa.


Nel 1970 vince il massimo premio internazionale di letteratura infantile, il premio Andersen.
Il nome e l'opera di Rodari diventano noti  in tutto il mondo.
Muore a Roma il 14 aprile 1980.

ALCUNE FRASI DI RODARI :

…Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire ad educare la mente.
La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo…

…Non si nasce con l’istinto di leggere, come con quello di mangiare…


…Il bambino preferirebbe essere giocatore che spettatore se le abitazioni fossero più giocabili, se i quartieri fossero più giocabili,
le scuole, le città fossero più giocabili…


…L’adulto che gioca con i bambini, che li aiuta a fare anziché guardare,
genitore o educatore,
che li aiuta a usare tutti i linguaggi anziché subirli,
lavora per se stessoalmeno quanto per il bambino…

…Ci sono poi persone a cui è permesso, socialmente,
di continuare a giocare per tutta la vita.
Sono poeti, artisti, scienziati, inventori.

Persone che possono continuare a cercare più in là di quello che già si vede, ed analizzare e sperimentare nuove possibili combinazioni di parole, di idee, di concetti, di oggetti, di unità di comportamenti…
…Sono anni che vivo con le mie favole. Mi è socialmente permesso di giocare. Nessuno pensa che io sia uno scervellato a occuparmi di favole.
Mi pagano perfino!
Mi sembra che dovrei essere io a pagare per fare la cosa che mi piace di più…
…Non è obbligatorio che la realtà sia spiacevole.
E’ possibile anche cambiarla…

…Non esiste la gioia del lavoro in sé.
Esiste la gioia del progetto e del lavorare per realizzare il progetto.
Questo può accadere a scuola…



…Ci sono filastrocche allegre e ce ne sono tristi, proprio come nel calendario si incontrano giornate d'oro e giornate nere;

 ma filastrocche senza speranza non ce ne sono, non le so fare.
La speranza e l'erba voglio, secondo me, crescono dappertutto, ai bordi delle strade, nei vasi sui balconi, sui cappelli della gente: basta allungare la mano e volere e il mondo diventerà più abitabile…

Commenti

  1. IL TETTO VAGABONDO
    Il tetto della mia casa è un bel vagabondo.
    Ogni tanto gli piglia di fare due passi, si scrolla dai muri e se ne va nel cielo, ondeggiando come un aquilone. Se questa voglia gli viene quando piove, sono guai, perché piove in casa. Allora io mi affaccio alla finestra e vedo il tetto, che si è posato su due piante dei giardini pubblici.
    “Vieni a casa che piove” gli grido.
    Lui non se ne dà per inteso, si scrolla dalle piante e va a mettersi sopra la gabbia delle scimmie dello zoo.
    Una volta sono salito sul tetto per osservare un comignolo che non funzionava troppo bene, e proprio in quel momento il tetto si staccò dalla casa e si mise a volare altissimo sopra le nubi.
    “Accidenti!” dicevo guardando in basso “Il mio tetto crede di essere diventato un dirigibile, e adesso mi porta a scoprire il Polo Nord!”
    Così vanno le cose con il mio tetto. Mi devo decidere a sostituirlo. Invece del tetto, metterò un terrazzo con fiori, alberi e panchine. Pensate come sarà bello quando le case non avranno più tetti, ma terrazze fiorite.
    G. RODARI
    -ciao! daniela

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