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La gioeubia

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Ultimo giovedì del mese di Gennaio, a Busto Arsizio si brucia la gioeubia. Nel giardino della scuola, non potendo bruciare i fantocci della tradizione per ordinanza comunale, bruciamo alcuni disegni realizzati dai bambini   LA LEGGENDA Secondo il racconto popolare, la Giubiana era una vecchia  strega , magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Viveva nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non metteva mai piede a terra, ma si spostava di albero in albero. Così osservava tutti quelli che entravano nel bosco e li faceva spaventare, soprattutto i bambini. L'ultimo giovedì di gennaio, era solita andare alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Una mamma, per proteggere il suo bambino, decise di tenderle una trappola. Preparò una gran pentola piena di  risotto  giallo ( zafferano ) con la luganega (salsiccia), e lo mise sulla finestra. Il profumo era delizioso, da far venire l'acquolina in bocca. La Giubiana sentì il buon odore e saltellò fuori dal bosco verso la pent

La Gioeubia

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Costruiamo insieme il fantoccio della tradizione bustocca. Poi ci troviamo in giardino con i bambini della scuola primaria Pertini per il tradizionale falò della Gioeubia.

Il falò della Gioeubia

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Ultimo giovedì del mese di Gennaio, a Busto Arsizio si brucia la gioeubia. Abbiamo preparato in classe il nostro fantoccio.  LA LEGGENDA Secondo il racconto popolare, la Giubiana era una vecchia strega , magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Viveva nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non metteva mai piede a terra, ma si spostava di albero in albero. Così osservava tutti quelli che entravano nel bosco e li faceva spaventare, soprattutto i bambini. L'ultimo giovedì di gennaio, era solita andare alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Una mamma, per proteggere il suo bambino, decise di tenderle una trappola. Preparò una gran pentola piena di risotto giallo ( zafferano ) con la luganega (salsiccia), e lo mise sulla finestra. Il profumo era delizioso, da far venire l'acquolina in bocca. La Giubiana sentì il buon odore e saltellò fuori dal bosco verso la pentola, e cominciò a mangiare, un po' alla volta, tutto il contenuto dell'e

La gioeubia

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Ultimo giovedì di gennaio, a Busto si brucia la Gioeubia . I bambini portano a scuola i fantocci da bruciare : I fantocci ammucchiati nel parco della scuola in attesa del falò.

La Giobia

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Come vuole la tradizione bustocca, l'ultimo giovedì di gennaio si brucia la Giobia . I bambini hanno preparato a casa i fantocci . In mattinata li abbiamo ammucchiati insieme ai fantocci della scuola primaria Pertini . Con il fuoco simbolicamente bruciamo l'inverno, il freddo e le paure ad essi collegati. La leggenda  :   La  Giobia  è una  strega , spesso magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Vive nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non mette mai piede a terra, ma si sposta di albero in albero. Così osserva tutti quelli che entrano nel bosco e li fa spaventare, soprattutto i bambini. E l’ultimo giovedì di gennaio va alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Ma una mamma, che voleva molto bene al suo bambino, le tese una trappola. Preparò una gran pentola piena di  risotto  giallo ( zafferano ) con la luganiga ( salsiccia ), e lo mise sulla finestra. Il profumo era delizioso, da far venire l’acquolina in bocca.  La  Giobia  sentì il buon odore

LA GIOBIA

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Giovedì 26 gennaio, ultimo giovedì del mese, a Busto e nel varesotto si brucia la Giobia. I bambini hanno preparato a casa , con l'aiuto dei genitori e dei nonni, dei fantocci di stoffa imbottiti di giornali, carta o paglia. Li abbiamo poi accatastati insieme a quelli delle primarie per un unico falò , in mattinata, davanti alla scuola .   Secondo la leggenda, la Giubiana era una strega , spesso magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Viveva nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non metteva mai piede a terra, ma si spostava di albero in albero. Così osservava tutti quelli che entravano nel bosco e li faceva spaventare, soprattutto i bambini. E l'ultimo giovedì di gennaio andava alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Ma una mamma, che voleva molto bene al suo bambino, le tese una trappola. Preparò una gran pentola piena di risotto giallo (zafferano) con la luganega (salsiccia), e lo mise sulla finestra. Il profumo era delizioso, da far venire l