Achille il puntino
Dalla lettura della storia di "Achille il puntino"
Nel mezzo di un foglio bianco senza disegni né tracce, c'era un puntino.
Era chiaro, quasi trasparente… Il sole lo attraversava come uno specchio d'acqua.
Pian piano il puntino si colorò e si trasformò in un occhio azzurro.
L'occhio si guardava attorno con tale attenzione, che presto non bastò più e si raddoppiò.
Così ci furono due occhi azzurri a scrutare l’orizzonte, ma cominciò a piovere e gli occhi vollero coprirsi con una Testa. Con la testa e con gli occhi, il puntino oltre a guardare, adesso poteva pensare!
Così decise di darsi un nome:
“Mi chiamerò Achille, anzi, mi chiamo Achille!” E nello sforzo di chiamarsi, si fece crescere la Bocca. Achille era curioso e voleva girare il mondo, con un piccolo sforzo, si fece crescere due Gambe, le volle tutte d’un pezzo perché fossero più resistenti.
Intendeva esplorare il mondo e incontrare qualcosa di straordinario.
A cosa servivano, se no, occhi, testa, bocca e gambe? Subito dopo, vedendo un fiore, scopre di aver bisogno di un naso. di odorare una rosa e… salta fuori un Naso lungo, lungo!!!
Achille, si accorge di aver fame e si fa crescere due Braccia per prendere una pera dall’albero, ma poiché non arrivano, si fa crescere anche le Mani che afferrano la pera.
Una volta mangiato è felice e inizia a cantare, ma non ha le orecchie per ascoltarsi e così… si fa crescere anche le Orecchie. Quindi, si ferma ad ascoltare il mormorio dell’acqua del ruscello e volle bere l’acqua … così ci vogliono due mani chiuse a coppa poi si ferma a riposare.
Guardate… Lì c’è una palla colorata!!! Achille vuole dare un calcio, così si fa crescere due Piedi alla fine delle gambe. Infine Achille si fa crescere anche il Busto.
Ora sì che finalmente è contento!!!
Ha sfiorato e conosciuto tante cose…
Alla fine sapete chi incontra? Guardate lì……. tanti puntini!!!
Che cosa faranno secondo voi?
Alla realizzazione di Achille con materiali destrutturati:
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